(L'angolo di Rossano)
Ormai lo avrete capito: da qualche tempo questo blog viaggia su doppia pista. Ci sono io. Etnica, pasticciona, confusionaria, con le misure ad occhio e i miei esperimenti che mescolano suggestioni di cucine diverse, con amici viaggiatori e viaggi miei, sempre alla ricerca di stimoli e novità.
E poi, adesso, c'è Rossano. L'anima classica, tradizionalista, precisa, del blog.
La gente arriva dai motori di ricerca cercando sia lui, che me. E questo già lo trovo divertente.
Per esempio: va alla grande la riduzione di aceto balsamico. Ma anche il carpaccio di pesce spada, porta attraverso Google un mucchio di gente qui. E allo stesso tempo, ecco che la gente torna dalle vacanze e si porta dietro ricordi saporiti di piatti greci che tenta di riprodurre a casa e neppure sa come si chiamano. Così arriva qui anche chi cerca, per dire, gamberi con peperoni e feta.
Questa volta, però, la ricetta di Rossano è un dolce, sì ben conosciuto, ma di origine spagnola. Olè!
Ingredienti
40 gr di amido di mais
1 pezzetto di cannella
0,5 lt di latte
1 limone
4 tuorli
200 gr di zucchero di canna
Preparazione:
Mettere sul fuoco un bollitore con il latte, cannella e la scorza di limone grattugiata e far scaldare il latte. Toglierlo dal fuoco un attimo prima che inizi a bollire e farlo raffreddare.
In una terrina montare a crema i tuorli con lo zucchero.
Stemperare in una tazzina l’amido co un po’ del latte raffreddato.
Versare il restante latte in una casseruola assieme ai tuorli montati con lo zucchero e mettelo sul fuoco a fiamma bassa mescolando continuamente.
Quando la crema inizierà a tirare aggiungere l’amido stemperato nel latte, senza mai smettere di mescolare.
Continuare la cottura a fuoco dolcissimo, mescolando facendo attenzione a non portare ad ebollizione la crema. Quando inizierà ad imbiondire e sarà ben tirata spegnere, versarla nelle ciotoline di coccio e farla raffreddare.
Raffreddarla bene in frigo per almeno 2 ore.
Spolverarla con lo zucchero di canna e, adoperando la fiamma da cucina caramellare lo zucchero (è imprtante che la crema non si scaldi, perché la caratteristica della crema catalana è una crema fredda con una crosticina di caramello caldo sopra).
NOTA: in Spagna adoperano un attrezzo chiamato hierro para cremar costituito da un disco di ghisa scaldato sul fuoco. In assenza della fiamma ossidrica da cucina o di questo ferro si può adoperare un batticarne arroventato sul gas e, con le dovute cautele, appoggiato per pochi istanti sullo zucchero che caramellerà all’istante.
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