Più che una melanzana sembra una piccola zucchetta, di quelle decorative che si mettono tutte insieme in un cestino per arredare la casa. O forse potrebbe assomigliare a un pomodoro, visto l'arancione carico tendente al rosso della sua buccia. E' la melanzana rossa di Rotonda, verdurina di provenienza africana, arrivata da noi, secondo le testimonianze dei vecchi del paese, verso la fine del 1800. Ha un sapore più piccante ed esotico rispetto alle comuni melanzane ed allo stand del relativo presidio potrete assaggiarle sott'olio. Mmmmhhh....
Lo spumante che viene dalle pere. E' un presidio Slow Food tedesco; viene dalla regione meridionale del Baden Württemberg, dove pare traggano una sorta di champagne da questo frutto sin dal 1700. Gusto curioso, può non piacere a tutti, ma vale la pena togliersi lo sfizio di scoprire com'è.
La muscisca. L'origine della parola è araba, da mosammed (cosa dura), e indica la carne di capra piuttosta magra, disossata e tagliata a pezzi che viene prima salata e insaporita con aglio, finocchio selvatico e peperoncino, e pai fatta essiccare all'aria in modo naturale. Assomiglia moltissimo alle coppiette (che vedete raffigurate in quest'altra foto) , anche se di colore più scuro e gusto più intenso. Lo trovate nello stand dedicato al presidio Slow Food della capra garganica.
Anche la tsamarella è fatta con carne di capra, essiccata al sole e coperta di sale e origano. Ma arriva da Cipro. L'aspetto non è particolarmente invitante, in bocca però sprigiona un sapore forte e speziato, da accompagnare con la zivanía (la grappa cipriota).
E sempre da Cipro vengono i deliziosi dolci, ma non zuccherosi, soutzioukos che vedete appesi alle spalle di quest'uomo: un filo di mandorle bagnato in una melassa di succo d'uva, farina e acqua di rose. Si affetta a rondelle e si serve con caffè o the (o con la onnipresente grappa locale).
Lo spumante che viene dalle pere. E' un presidio Slow Food tedesco; viene dalla regione meridionale del Baden Württemberg, dove pare traggano una sorta di champagne da questo frutto sin dal 1700. Gusto curioso, può non piacere a tutti, ma vale la pena togliersi lo sfizio di scoprire com'è.
La muscisca. L'origine della parola è araba, da mosammed (cosa dura), e indica la carne di capra piuttosta magra, disossata e tagliata a pezzi che viene prima salata e insaporita con aglio, finocchio selvatico e peperoncino, e pai fatta essiccare all'aria in modo naturale. Assomiglia moltissimo alle coppiette (che vedete raffigurate in quest'altra foto) , anche se di colore più scuro e gusto più intenso. Lo trovate nello stand dedicato al presidio Slow Food della capra garganica.
Anche la tsamarella è fatta con carne di capra, essiccata al sole e coperta di sale e origano. Ma arriva da Cipro. L'aspetto non è particolarmente invitante, in bocca però sprigiona un sapore forte e speziato, da accompagnare con la zivanía (la grappa cipriota).
E sempre da Cipro vengono i deliziosi dolci, ma non zuccherosi, soutzioukos che vedete appesi alle spalle di quest'uomo: un filo di mandorle bagnato in una melassa di succo d'uva, farina e acqua di rose. Si affetta a rondelle e si serve con caffè o the (o con la onnipresente grappa locale).
Ill.a redazione Vi segnaliamo che si terrà:
Aj a Caraj – quando la festa sa di aglio, sesta edizione della gustosa fiera tematica della pianta più aromatica – con esposizioni – curiosità – degustazioni – mercato.
Domenica 16 novembre nelle centrali piazza don Ramazzina e Via Roma , la cittadina di Caraglio (Cuneo) si animerà di colori, profumi , gusti e suoni per festeggiare il bulbo che caratterizza i piatti più saporiti. Il prodotto di un’agricoltura “povera” ma densa di storia, da cui nasce la “bagna caoda” . Il frutto della terra dalle molteplici proprietà, buone anche per il benessere.
Nell’accogliere il pubblico, alle degustazioni, in piazza, il giorno della festa , sono previste “escursioni” nel mondo dell’aglio a partire dalla bagna caoda e poi creme, carni, bruschette ecc. Ma prima avverrà il battesimo della Confraternita dell’aglio di Caraglio in programma per giovedì 13 novembre, alle ore 18.00 presso l’Osteria Paschera dal 1894 in fraz. Paschera S.Defendente a Caraglio. Sempre presso la suddetta Osteria Paschera , sabato 15/11/2008, si svolgerà la serata completamente dedicata a questo piatto antico (bagna caoda preparata con l’Aj ‘d Caraj con verdure di stagione cotte e crude seguita dalla fresca Toma della Morra, con salse e bagnèt e dal dessert – bevande e caffè compresi al prezzo di euro 25 a persona prenotando al tel. 0171817286 entro il 13.11.2008).
Info: Fattoria dell’Aglio – Via Macagno,22 – 12023 Caraglio (cn) – tel 347.90.95.702 – info@fattoriadell’aglio.it – sito:www.fattoriadellaglio.it
Consorzio tutela, valorizzazione e promozione Aj ‘d Caraj – Aglio di Caraglio. tel.3486729419 – e mail [email protected]
Associazione Insieme per Caraglio – tel 0171619816
Scritto da: consorzio tutela, valorizzazione e promozione dell'aglio di Caraglio | 11/05/2008 a 21:54