Cacao & design
Come avrete capito, non ho saputo resistere alla tentazione di una full immersion nel Salone del Gusto e, se da questo pomeriggio fino a lunedì vi capita di andarci, vi lascio alcuni suggerimenti su ciò che è davvero imperdibile.
Visto che ospita questo blog, inizio decisamente dallo stand della Stampa, dove offrono in degustazione una selezione di cioccolate e di vini. Il cioccolato è quello di Marco Avidano, chierese e maestro cioccolatiere, che ha messo la propria arte nelle mani di un designer internazionale, Corrado Tibaldi. Il risultato di questo connubio di food design si chiama «Radiosa», ha la forma di un antico teatro romano e come i teatri greci e romani, sorprende per le sue qualità nascoste, che in questo caso non sono acustiche: la tavoletta radiale, infatti, una volta posta a faccia in giù, con una sola pressione del dito al centro, si divide esattamente in dodici "petali", pronta per essere offerta.
Il pasticcere, Marco Avidano, che è presente allo stand farà questa piccola magia per voi, mentre vi offre, secondo i gusti, un calice di barolo, normale o chinato.
«Radiosa» esiste in cioccolato al latte, fondente con cacao del Madagascar al 64%, con cacao creolo del Venezuela al 68% e con cacao equadoregno al 71%. Portatevene a casa almeno una per stupire gli amici.
Coppiette di maiale
«What's this?» chiede incuriosito uno straniero al cassiere laziale, «pork sec» gli risponde quello. L'americano si guarda perplesso con il compagno che gli sta di fianco e va via con una espressione un po' schifata. Io, intenta ad acquistare due etti di coppiette proprio in quel momento, sono sprofondata di almeno un metro e mezzo o due: ma come si fa a tradire così , in un colpo solo, un cibo tanto buono e l'immagine dell'Italia? A dirla tutta, a colpire - ed abbattere - l'immagine dell'Italia ci avevano pensato già gli organizzatori degli accrediti stampa, capaci di organizzare qualcosa di così confuso che anche alcuni italiani si sono trovati costretti a fare la coda due o tre volte, con il risultato che, sorridendo e con grazia, alcuni giornalisti stranieri, venendo fuori dalla bagarre si facevano coraggio l'un l'altro, strizzandosi l'occhio e dicendo con gesto d'impotenza "Italians...", col tono che chiunque di noi userebbe per parlare del fratello scalmanato.
E ne hanno ben donde, se lo stesso panino con la porchetta che ho assaggiato quest'oggi a pranzo, a me è costato tre euro ed all'incredulo tedesco che l'ha comprato ieri, ben dieci. Il tedesco ha capito il trucco e ci ha riso sopra, ormai sono preparati.
In ogni caso, le coppiette laziali, non sono «pork sec»: sono una delle squisitezze tradizionali della cucina regionale italiana, realizzate con carne magrissima di maiale che viene stagionata, come si fa con i prosciutti, rivestita di peperoncino macinato. Piccanti il giusto, queste striscioline di carne sono un ottimo aperitivo, da accompagnare con un buon bicchiere di vino rosso corposo.
Le trovate allo stand della regione Lazio, carissime (4 euro l'etto), ma a Torino non ci sono e il venditere lo sa. La sceneggiata sulle virtù amatorie degli uomini che ne hanno mangiate è compresa nel prezzo.
Olive ascolane
Tra i mille assaggini proposti in fiera, vi raccomando di provare le vere olive ascolane, cotte sul momento, non surgelate e grondanti di olio come di solito vi vengono proposte nel nord Italia, dove palesemente non le sanno fare neppure rassomiglianti all'originale. Sono uno dei presidi di Slow Food e le trovate in vendita in cartocci, come le caldarroste, al padiglione 3.
Pasticceria siciliana
Se ne trova di ottima anche in città, ma se siete dei veri amanti del genere, sempre nel padiglione 3, troverete ben due pasticcerie siciliane, una delle quali propone cannoli di dimensioni che variano dalla mignon alla magnum, bianchi, al cioccolato o al pistacchio. Prendete con voi un bigliettino da visita: spediscono in tutta Italia ed in Europa in 24 ore dalla farcitura. Praticamente come averceli di fianco a casa.
Fuori dal salone rivolgersi alla pasticcertia che sta davanti alla libreria Campus, non ve ne pentirete :))
Scritto da: gianni ruotolo | 10/29/2006 a 21:10